Glossario

Anossia cerebrale

L'anossia cerebrale o ipossia, è la situazione in cui l’encefalo subisce un disturbo globale della perfusione o dell’ossigenazione. I neuroni svolgono un’attività metabolica incessante, ma non sono in grado di immagazzinare ossigeno (Kuroiwa & Okeda, 1994).
L’anossia cerebrale può essere causata da qualsiasi evento che  interferisce in maniera significativa con la capacità del cervello di ricevere e utilizzare ossigeno
 
 
 
 
 
 
 
La natura di questi eventi può essere interna o  esterna all’organismo e determina il tipo di anossia.
 
- L’anossia ischemica si verifica con un’interruzione del flusso ematico all’encefalo, dovuta principalmente ad arresto cardiaco. In questa situazione avviene una cessazione dell’attività di pompaggio del cuore. Spesso l’arresto cardiaco è il risultato di gravi disturbi della generazione o della conduzione dell’impulso elettrico, che non consentono più le funzioni cardiaca e/o cerebrale. La maggior parte dei casi (70-75%) è legata a tachiaritmia ventricolare o a severe bradiaritmie    (25-30%). I substrati patofisiologici possono essere acuti, come nel caso di infarto miocardiaco o ischemia, oppure cronici, come nel caso di cardiomiopatia o ipertrofia ventricolare (Waldstein, 2001). La mortalità per arresto  cardiocircolatorio è di circa 80-85% (Osborn, 1996; Lombardi e Gallagher, 1994), questa diminuisce nel caso in cui l’evento si presenti all’interno di una struttura ospedaliera (70%) e aumenta se si presenta fuori dall’ospedale (90-95%)  (Herlitz e Andersson, 2000).
- L’anossia anossica è associata al mancato apporto di ossigeno ai polmoni e si verifica in episodi di annegamento, strangolamento o incidenti durante l’anestesia, episodi acuti di asma o sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
- L’anossia anemica è dovuta a un’importante riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue, principalmente per eventi emorragici.
- L’anossia tossica si riscontra quando sono presenti metaboliti tossici nel sangue. Questi possono provocare l’anossia legandosi all’emoglobina al posto dell’ossigeno, come nel caso del monossido di carbonio, oppure impedendo ai tessuti   di metabolizzare l’ossigeno presente nel sangue, come nel caso del cianuro (Wolstenholme e Moore, 2010).
 
Danni anossici
I danni provocati dall'anossia cerebrale sono molteplici e riguardano l'estensione della lesione che è direttamente proporzionale al tempo in cui il cervello è rimasto in assenza di ossigeno. Si possono distinguere due tipi di patologie:
- Danni motori : tetraparesi, emiparesi, emiplegie, paresi, disartria ecc...
- Danni neuropsicologici e neurologici: coma, stato vegetativo, stato di minima coscienza, afasia, disfunzioni esecutive, disturbi comportamentali che possono slatentizzare sequele simil-psichiatriche.
 
 
 
 
Riferimenti
http://www.tesionline.com/__PDF/37946/37946p.pdf
Göteborg; J Herlitz  , E Andersson , Un botto , J Engdahl , M Holmberg , J Lindqvist , BW Karlson e L Waagstei; Experiences from treatment of out-of-hospital cardiac arrest during 17 years in Göteborg, Eur Heart J (2000) 21 (15): 1251-1258. doi: 10.1053/euhj.2000.2150
Nicholas Wolstenholme BSc (Hons), MBChB eBruce Moore MD, MRCPsych, Le manifestazioni cliniche di danno cerebrale anossico, 2 SEP 2010 DOI: 10.1002/pnp.166
c. best, n.b. taylor, Physiological basis of medical practice, Baltimore, Williams & Wilkins, 1937 (trad. it. Milano, Vallardi, 1955).

 


Anossia cerebrale
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