Glossario

Neuropsicologia

Citazione del Prot. 08/4025 del 25/03/2008 dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia
 
La Neuropsicologia è un'attività clinica di diagnosi e cura dei processi cognitivi, comportamentali, affettivi e relazionali: si tratta di ambiti e settori integralmente ricomprensi nel novero delle prestazioni riservate, in via esclusiva, agli Psicologi iscritti all'Albo dalla L. 56/1989. L'attività è rivolta a tutti i soggetti con lesioni (ischemia, trauma cranico, anossie cerebrali, tumore cerebrale, sclerosi multipla, ecc) o deterioramento cerebrale (Mild Cognitive Impairment, demenze). Trattasi di pazienti con patologie focali o progressive, funzionali o strutturali che presentano disturbi in ambito neuropsicologico che possono riguardare il linguaggio, la memoria, l'attenzione, le funzioni esecutive, il ragionamento, le capacità visuo-spaziali, le azioni, la percezione, le emozioni e il comportamento. Lo Psicologo Neuropsicologo pianifica, esegue e valuta gli interventi terapeutici adeguati, che vanno decisi dopo un’esaustiva valutazione neuropsicologica. Si occupa di:
1. VALUTAZIONE La valutazione neuropsicologica ha come obiettivo di identificare, descrivere quantificare i deficit cognitivi e comportamentali acquisiti dopo una lesione o disfunzione cerebrale. Il neuropsicologo clinico perciò deve saper raccogliere informazionI sulla storia clinica neuropsicologica del paziente, selezionare i test e le tecniche di misura adeguate, somministrarli, interpretarli, fare una diagnosi, pianificare il trattamento, scrivere la relazione finale e dare la restituzione. Inoltre deve: -contribuire ad una diagnosi differenziale; -delimitare e quantificare le funzioni danneggiate e preservate, dopo una lesione focale o diffusa del sistema nervoso centrale; -valutare l’efficacia terapeutica a seguito di specifici interventi chirurgici, farmacologici o psicologici ; -valutare le conseguenze dei deficit cognitivi sulla vita sociale lavorativa del paziente, anche ai fini dell’accertamento medico legale; -valutare lo stato cognitivo per la formulazione di strategie riabilitative e di intervento.
2. TRATTAMENTO Si compone di due parti: a- la riabilitazione neuropsicologica : serve per ottimizzare il recupero delle abilità cognitive danneggiate (l’attenzione, il linguaggio, la comunicazione verbale non verbale, le azioni, la percezione, la memoria, le capacità visuo-spaziale, il ragionamento, le funzioni esecutive, le emozioni e il comportamento), facilitare le strategie che permettono di compensare i deficit e di migliorare la capacità d’adattamento del paziente. Il trattamento si occupa anche dei disturbi del comportamento ed emozionali. b- la stimolazione neuropsicologica : esercita le abilità preservate e ha come obiettivo di mantenere l’autonomia del paziente il più a lungo possibile.
3. SUPPORTO PER I PAZIENTI, I FAMILIARI E GLI OPERATORI SANITARI E SOCIALI: Il neuropsicologo deve comunicare la diagnosi, la prognosi e l’orientamento terapeutico. Informare gli operatori delle équipes riguardo alle implicazioni dei deficit in ambito neuropsicologico sulle attività della vita quotidiana. Supportare i familiari, fornendo un aiuto nel trovare i percorsi più idonei per gestire le problematiche che riguardano tutti i componenti del nucleo parentale. Fornire indicazioni per agevolare il reinserimento socio /scolastico /lavorativo /occupazionale. Fare educazione sociale rispetto ai disturbi neuropsicologici.
4. RICERCA in ambito neuropsicologico sia sui soggetti sani che patologici.
5. INSEGNAMENTO a psicologi e alle altre figure coinvolte nel processo di cura dei soggetti, della neuropsicologia e delle sue implicazioni nelle attività della vita quotidiana dei pazienti. Gli Psicologi Neuropsicologi dopo aver acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell'ambito valutativo e riabilitativo ed approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, sono titolari di competenze ragguardevoli in risposta a problemi drammatici di salute della popolazione in età pediatrica, adulta e geriatria. La Valutazione e la Riabilitazione dei disturbi cognitivi sono da considerarsi prestazioni riservate agli Psicologi, come risulta evidente anche dal D.M. 24.07.2006 di riassetto delle scuole di specializzazione di area psicologica che ha compreso la "Neuropsicologia" solo ed esclusivamente tra le scuole di specializzazione di area psicologica. Il recente decreto ministeriale dopo aver precisato, all'art. 2 che le Scuole di specializzazione di area psicologica afferiscono alle facoltà di psicologia, ha previsto che le scuole di specializzazione di area psicologica comprendono, tra l 'altro, la Neuropsicologia. Nell'allegato al decreto è specificato che: " Lo specialista in Neuropsicologia deve aver maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali nel campo dei disordini cognitivi ed emotivo-motivazionali associati a lesioni o disfunzioni del sistema nervoso nelle varie epoche di vita (sviluppo, età adulta ed anziana), con particolare riguardo alla diagnostica comportamentale mediante test psicometrici, alla riabilitazione cognitiva e comportamentale, al monitoraggio dell'evoluzione temporale di tali deficit, e ad aspetti subspecialistici interdisciplinari quali la psicologia forense.. In particolare, deve disporre di conoscenze ed esperienze atte a svolgere e coordinare le seguenti attività: identificare i deficit cognitivi ed emotivo-motivazionali determinati da lesioni o disfunzioni cerebrali (deficit del linguaggio, afasia e disordini della lettura e della scrittura; deficit della percezione visiva e spaziale, agnosia e negligenza spaziale unilaterale; deficit della memoria, amnesia; deficit dell'attenzione e della programmazione e realizzazione del comportamento motorio e dell'azione complessa), valutare i predetti deficit mediante test psicometrici, interviste e questionari; analizzare risultati quantitativi degli accertamenti mediante tecniche statistiche descrittive ed inferenziali e utilizzando le tecnologie informatiche; organizzare i programmi di riabilitazione dei deficit cognitivi ed emotivo-motivazionali e gli interventi atti a favorire il compenso funzionale, mediante l'utilizzazione delle abilità residue; promuovere, realizzare e valutare gli interventi psicoterapeutici e di comunità atti a favorire il recupero del benessere psico-sociale...."


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